A trent’anni di distanza dalle stragi di mafia di Capaci e via D’Amelio, Rosaria Costa, vedova dell’agente Vito Schifani, e Salvatore Lopresti, appartenente al Reparto Scorte della Questura di Palermo, rivivono quei tragici eventi che hanno segnato e trasformato profondamente le loro esistenze. Rosaria, che a soli 22 anni si trovò a crescere un figlio di quattro mesi da sola, vide infrangersi i sogni e le ambizioni condivise con Vito. Salvatore, invece, assistette alla caduta dei suoi colleghi e amici, tra cui Vito, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Emanuela Loi, Eddie Walter Cosina, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli e Agostino Catalano. Rosaria e Salvatore, ancora oggi, nutrono la speranza che l’affermazione della verità e della giustizia possa finalmente mettere fine a quella persistente sensazione di tritolo e carne bruciata che continua a perseguitarli.